I sindacati sono strutturati per fornire ai propri iscritti servizi di vario genere come: assistenza; consulenza fiscale; consulenza catastale e tributaria; costituirsi parte in causa nelle controversie di lavoro; controllare le buste paga, i versamenti e la documentazione emessa dal datore di lavoro; supportare il lavoratore nell’impugnazione del licenziamento o di altri provvedimenti disciplinari; tutelare e assistere il lavoratore nei confronti di enti previdenziali e assicurativi. Molte sigle sindacali organizzano anche corsi di formazione e lavoro, di qualificazione e orientamento professionale, attività culturali e ricreative.
Non di rado gli iscritti godono di favorevoli convenzioni, come le agevolazioni per servizi assicurativi, bancari, sconti per soggiorni in albergo, in appuntamenti culturali o infrastrutture di divertimento. In altri termini, sono disposti ad affiancare e fornire un concreto sostegno nel periodo della vita lavorativa dei propri iscritti e anche dopo il pensionamento con attività mirate all’età dei chi li usufruisce.
Ma a monte di tutto questo il sindacato svolge la sua funzione più importante la “Rappresentanza sindacale” esplicitata attraverso la firma di accordi vincolanti per tutti i soggetti cui si riferisce l’intesa.
In generale, i sindacati partecipano alla vita delle aziende, o dei liberi professionisti riuniti in sindacato, alle relazioni industriali, per proteggere e conservare i diritti dei propri appartenenti e dell’intera classe dei lavoratori cui si riferiscono.
Cosa fanno i sindacati
Una buona parte di quel che fanno i sindacati è già stato esposto nel paragrafo precedente, in aggiunta uno dei compiti principali dei sindacati è la verifica dell’osservanza della normativa vigente riferita alle categorie lavorative nello svolgimento delle varie attività, un esempio è riferibile alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro e per i diritti dei lavoratori, con la tutelare degli interessi collettivi.
Inoltre, quasi tutti i sindacati offrono ai propri iscritti la consulenza e l’assistenza per pratiche burocratiche e fiscali, come ad esempio la compilazione della dichiarazione dei redditi. I sindacati si preoccupano anche di offrire servizi anche ai lavoratori non occupati, come corsi di riqualificazione professionale.
Per usufruire dei servizi e del supporto sindacale è necessario essere iscritti; ogni sindacato ha le sue regole di adesione e modalità di iscrizione.
Generalmente è sufficiente fare la domanda per iscritto e versare la quota associativa iniziale per conseguire il rilascio della tessera sindacale, la quota sindacale periodica può essere trattenuta anche direttamente in busta paga oppure versata mensilmente con le modalità stabilite dal sindacato.
Come e quando fare una vertenza
La vertenza sindacale, di solito, si fa quando il datore di lavoro o un committente, nel caso di liberi professionisti, non rispetta o pregiudica un suo diritto contravvenendo alle norme vigenti, o al contratto collettivo in caso di dipendenza.
Solitamente le vertenze riguardano casi di mobbing, di ore lavorate non retribuite, per mancato pagamento della retribuzione o della parcella o del TFR, ma pure per il mancato godimento di ferie e permessi; nei casi di licenziamenti ritenuti ingiusti.
Ogni sindacato ha al suo interno un ufficio vertenze legali che fornisce al lavoratore un parere giuridico, oppure indirizzarlo verso studi legali convenzionati con il sindacato che indicano al lavoratore o al libero professionista le modalità, i tempi e i costi della vertenza. Il sindacato, o l’ufficio legale convenzionato deve avere mandato che autorizza la rappresentanza ad agire in nome del lavoratore.
Il sindacato stilerà per il lavoratore o il privato committente la lettera di diffida richiedendo il rispetto dei diritti, se la proposta di accordo è accettata si ha la cosiddetta conciliazione sindacale con la firma dell’accordo. Se non si raggiunge l’accordo, si darà adito alla vertenza sindacale con il legale di fiducia del sindacato con le attività stragiudiziali occorrenti.
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