La coltivazione dei Paccasassi, direttamente dal Parco Regionale delle Marche
Il promontorio del Monte Conero, nelle Marche, nel Parco Regionale delle Marche, lungo la riviera Adriatica ospita ce un’erba spontanea tipica del luogo che è stata classificata dai botanici, appartenere alla famiglia delle ombrellifere con piccole foglie ovali e carnose e fiori a calice con 5 petali ed un’altezza variabile tra i 30 ed i 50 centimetri e i frutti sono di forma ovoidale formati da due acheni.
il terreno del Monte Comero
Il Monte Comero è in effetti un promontorio marino che ha dignità di monte in quanto ha pareti a picco sul mare che possono arrivare a 500 metri di altezza, ha sentieri per passeggiate, ha spiagge magnifiche e tutte da visitare.
L’erba paccasassi si fa strada tra le fenditure delle rocce e delle scogliere nutrendosi di sole, umidità e salsedine e pare quasi che spacchi la roccia per venire alla luce da qui il nome di spaccasassi, ma conosciuta dagli abitanti delle Marche come “Paccasassi” e con tale nome oramai riconosciuta.
La fioritura avviene tra luglio e settembre poi scompare per ricomparire a marzo. Il suo sapore è unico e ricorda molto il finocchio, tant’è che è riconosciuta come finocchietto marino, ma come suddetto il suo nome storico è “paccasassi”.
Il sapore del Paccasassi
Il gusto forte e deciso ha sentori, oltre che del finocchio anche del limone e della carota. Il paccasassi in tempi non recenti è stato una pietra miliare nella cucina marchigiana ed i marinai della zona ne facevano uso abbondante per l’alto contenuto di vitamina C.
Col passare del tempo e con la massiccia eradicazione della pianta ne ha determinato la scomparsa, ma non del tutto ed oggi risulta tra le specie protette del Parco Regionale delle Marche.
Dopo molto tempo ed ormai dimenticato il paccasassi per iniziativa di giovani imprenditori che hanno deciso di coltivarlo è ritornato tra le tavole di case e ristoranti, trasformato in prodotto capace di restituire al palato sapori della tradizione che altrimenti sarebbero state perse per sempre.
La coltivazione del Paccasassi ha la caratteristica di rispettare quelle che sono le normali fasi di crescita con l’intento di conservare la qualità ed il sapore della pianta originale selvatica e questo le conferisce la dignità di essere inserita di diritto nel novero dei prodotti tipici e pertanto usufruibili per le tavole di ogni casa e nei piatti del menu di ogni ristorante.
Il Paccasassi all’interno della cucina italiana
Parallelamente alla riscoperta della coltivazione e del consumo del paccasassi si è sviluppata una nuova cucina bella gustosa ed armoniosa on i sapori tipici, ma con radici piantate nel passato, e nel contempo si è riscoperta la bellezza e le peculiarità del Monte Comero.
Il paccasassi o finocchietto marino è posto principalmente sott’olio e si abbina stupendamente con una miriade di cibi che vanno dai salumi alle alici marinate e alle acciughe; dalle insalate di mare e di terra ai formaggi; accompagna i piatti di pesce e di carne; insaporisce primi piatti e non ultima infarcisce la tipica piadina marchigiana, la “Crescia”.
La degustazione dei piatti abbinati al paccasassi regala un gusto tale che sembra di “assaggiare” un pezzetto di mare.
La Pitturi Olive ha immesso sul mercato il paccasassi sott’olio in confezione di vasetti di vetro, ermeticamente sigillato per preservarne le qualità gustative ed olfattive.
Lascia un commento